Diagnosi e cura dei difetti intervertebrali. Negli anni venti queste metodiche vengono introdotte in Europa: i primi ad utilizzarle furono dei chirurghi ortopedici inglesi (manipulative surgeons), che le applicarono in casi di rigidità articolare ed in anestesia generale; alcune di queste metodiche vengono tutt’oggi applicate nelle grosse articolazioni in campo ortopedico (sblocco in narcosi).
In Francia, intorno al 1913, Moutin pubblicò la prima opera in lingua sull’osteopatia; ma fu grazie a Robert Lavezzari che la disciplina fu introdotta con successo in ambiente medico intorno agli anni venti.
In Inghilterra, intorno agli anni trenta, per merito di James B. Mennel, docente di Medicina Fisica a Londra, le manipolazioni furono introdotte nella pratica terapeutica ospedaliera: l’aspetto innovativo del suo operato è che, pur riprendendo l’esame del paziente e le tecniche dalla osteopatia, ne limita le indicazioni a patologie ortopediche; il limite della sua proposta è nel non definire delle indicazioni precise caso per caso, con l’effetto di applicare manovre fisse e ripetitive.
Il successore di Mennel, J. Ciriax, ha proposto proprie teorie sull’origine dei disturbi vertebrali, ricercando come causa primaria delle algie vertebrali le alterazioni del disco intervertebrale.
In Germania ha trovato ampio seguito la chiropratica, diffusa da un fisioterapista, Kaltenborn; tale influenza si è allargata alla Svizzera, che riconosce legalmente fin dal 1940 i chiropratici.
La pratica delle manipolazioni vertebrali entra in una nuova fase per opera di Robert Maigne alla fine degli anni cinquanta: il suo merito è di avere trasformato una metodica ancora largamente empirica in una disciplina medica scientifica, basata su una rigorosa osservazione clinica e su studi anatomo-patologici: nasce così la MEDICINA MANUALE.
La novità peculiare rappresentata dalla metodica è da ricercarsi più che altro nella valutazione clinica del paziente rachialgico, in particolare nella applicazione dei criteri di semeiotica clinica che permettono di risalire con certezza alla localizzazione del dolore vertebrale.
La diagnosi clinica, in una patologia in cui le immagini radiologiche e gli esami strumentali sono spesso di scarso aiuto, in cui il disturbo sembra legato più alla funzione che alla lesione, è evidentemente di grande importanza, e sotto questo aspetto la Medicina Manuale ha dato il più importante contributo alla medicina.
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